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Reddito di cittadinanza
In Europa ci sono 123 milioni di poveri: 1 cittadino su 4 non ha mezzi sufficienti per poter arrivare alla fine del mese, ma solo in Italia e Grecia i poveri sono condannati all’emarginazione e alla solitudine. In Europa tutti sanno che la povertà non è un reato, ecco perché in 26 Paesi su 28 sono già previste misure di sostegno al reddito, indispensabili per dare un’opportunità agli indigenti di sopravvivere in attesa di ritrovare una sicurezza economica. A questo serve il reddito di cittadinanza.
VANTAGGI ANCHE PER L’ECONOMIA
L’istituzione del sussidio di disoccupazione a livello europeo è uno stimolo per l’economia nel breve termine e uno stabilizzatore degli effetti negativi delle crisi economiche nel lungo. Assieme agli altri Portavoce del M5S Europa, ho accolto con entusiasmo l’apertura proposta dalla Commissione in merito a quest’argomento, ma ho anche rilanciato con decisione la vera battaglia della solidarietà, vale a dire quella sulla creazione di un vero e proprio reddito di cittadinanza europeo. Si tratta di un aiuto che ogni cittadino europeo potrebbe ottenere in cambio di un impegno civile, ad esempio nel volontariato nazionale o internazionale, per rendere alla società ciò che riceve, fin quando non tornerà ad esserne un membro produttivo.
LA BATTAGLIA DEL M5S
Grazie alle pressioni del Movimento 5 Stelle Europa, su quest’argomento è arrivato anche un importante monito del Parlamento Europeo. La Commissione Lavoro e Affari Sociali ha, infatti, approvato la “Relazione per le politiche degli Stati Membri a favore dell’occupazione”. Attraverso il nostro apporto, è stato raggiunto e votato favorevolmente il compromesso che recita: “Gli Stati Membri devono introdurre un reddito minimo, come una delle misure per ridurre la povertà, proporzionata alla specifica situazione socio-economica nello Stato Membro in questione”.
Tutti i Paesi europei devono dunque dotarsi di forme di sostegno al reddito per combattere povertà ed esclusione sociale. Il reddito di cittadinanza non é una misura assistenzialista, ma una forma di civiltà giuridica che si ripaga da sé e garantisce i più deboli in un momento in cui il lavoro non riesce a farlo.
Il principio della solidarietà, dovrebbe essere un valore alla base dell’Unione Europea nel suo complesso e non è pensabile che la messa in pratica di queste misure sia lasciata solo agli Stati Nazionali. E’ necessario che sia l’Europa a farsi carico dei suoi cittadini, non occupandosi solamente delle regole di bilancio.
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